lunedì 31 ottobre 2016

Il massiccio del Grappa e le sue bellezze storico-naturalistiche da scoprire! (pt.1)

Per quelli che, come noi, sono nati praticamente alle sue pendici, il Monte Grappa non può che rappresentare un’istituzione. 
Non potrebbe essere altrimenti, perché quella vetta dal nome uguale al famoso distillato (casualità però, in quanto il Monte Grappa non prende il nome dal liquore, né viceversa) è, per le zone circostanti, un simbolo del territorio.

Per coloro che non provengono dalle nostre zone è d’obbligo innanzitutto partire con una breve panoramica. Il massiccio del Grappa si trova nella zona centro-settentrionale della regione Veneto e si divide tra le province di Belluno, Treviso e Vicenza. Appartiene alle Prealpi Venete e si erge isolato tra le valli del fiume Brenta (che lo separa ad ovest dall'altopiano di Asiago) e il fiume Piave (che lo separa ad est dal gruppo Cesen-Visentin). Importanti cittadine sono sorte ai piedi del massiccio, Bassano del Grappa (VI), Asolo (TV) e Possagno (TV), tre località molto apprezzate a livello turistico in quanto ricche di spunti storico-culturali. Per il momento queste informazioni “tecniche” dovrebbero essere sufficienti per inquadrare la zona. 
La storia di questo imponente Monte è tristemente legata alla guerra del ‘15-18, di cui il massiccio porta indelebili cicatrici. Il Grappa assunse infatti un'importanza fondamentale nel corso della prima guerra mondiale quando, nel 1917, diventò lo scudo di difesa dagli austriaci, i quali miravano alla conquista della riva orientale del Piave dopo la clamorosa sconfitta degli italiani a Caporetto.
Gli attacchi in queste zone iniziarono a novembre e durarono quasi due settimane, durante le quali morirono migliaia di uomini. 
Oggi il Monte Grappa è appunto un simbolo di quella terribile guerra e il monumento più importante che la ricorda è situato nell’alto della sua cima, a 1.775m. Ci riferiamo ovviamente all’ossario-sacrario militare di Cima Grappa, inaugurato nel 1935. E' realizzato in gradoni in pietra dolomia del Grappa ed è luogo ogni anno di cerimonie e commemorazioni che coinvolgono non solo gli italiani, ma anche famiglie dei caduti austriaci e ungheresi, ricordati in una parte apposita del monumento collegata da quella che viene chiamata Via Eroica. In località Cima Grappa sono tutt'oggi visitabili la Galleria Vittorio Emanuele III e il Museo Storico della Guerra. 


Consigliamo a tutti coloro che non hanno mai visitato la zona di partire da queste principali testimonianze ma noi oggi vorremo raccontarvi e, perché no,  consigliarvi, un itinerario storico – naturalistico meno conosciuto che abbiamo avuto modo di percorrere qualche giorno fa, accompagnate dai magici colori dell’autunno.
Si tratta di un percorso che ci ha permesso di visitare interamente le trincee di Col Campeggia, completando la giornata con una passeggiata all’insegna della natura lungo la strada della Penise e Pertuso. Una proposta che speriamo possa invogliare i nostri "vicini di casa" veneti e non solo. 
Per giungere al luogo di partenza innanzitutto si segue la strada statale Cadorna che collega Bassano del Grappa con la provincia di Belluno, passando appunto per il monte Grappa. La si percorre fino ad arrivare ad un'ex cava (sulla dx), riconoscibile grazie al grande spiazzo.
Siamo circa a 1000m di altitudine. Già qui troviamo qualche cartello che indica il percorso; seguiamo dunque la stradina asfaltata che si dirama alla dx della strada principale. Proseguendo per circa 300/400m arriviamo in un luogo dove è possibile parcheggiare le auto. Questa è la nostra partenza.
Iniziamo a guardarci attorno, il silenzio che accompagna la nostra domenica mattina è “disturbato” dal solo verso del falco pellegrino, che vola sopra le nostre teste in cerca di piccole prede. 
Ci incamminiamo e, fin dai primi passi, capiamo l'importanza che il sistema fortificato di Col Campeggia potesse rappresentare durante la guerra. Va detto che il tutto è stato recentemente pulito e restaurato, senza contare che la visita è semplificata da chiarissime didascalie, alcune disponibili anche in tedesco. 
Sicuramente l’emozione più grande è introdursi all’interno delle gallerie-osservatorio scavate nella montagna (è necessaria una pila). Cunicoli freddi, umidi, bui...è difficile anche solo provare ad immedesimarsi in quei poveri soldati, che in questi tunnel vivevano con la paura costante di un attacco imminente, visto che gli austriaci erano posizionati nell’altro versante del massiccio. 
Col Campeggia era, durante la guerra, un punto di retrovia, utile a supportare le prime linee che si trovavano nel Monte Asolone. Qui stazionava il IX Corpo d'Armata. 
Dopo due orette e mezza di cammino giungiamo alla località località Busa de Campeja, la quale dovrebbe presentare un’area turistica attrezzata…anche se appare piuttosto inutilizzabile. 
La prima parte della nostra gita termina qui, con la visita del sistema di Col Campeggia. Andiamo a recuperare la macchina seguendo per circa un chilometro la strada asfaltata e ci dirigiamo verso la seconda parte dell’itinerario, quella dedicata alla natura. 
Per arrivare a quest’altro punto è sufficiente proseguire per la strada da cui si era arrivati. Dopo circa un paio di chilometri si nota sulla sx un cartello con su scritto “Via della Penise”. Lì si può lasciare l’auto e, zaino in spalla, si parte.
Il percorso, 11 chilometri andata/ritorno, non comporta difficoltà ed è adatto anche ai più piccoli, tanto che il CAI (centro alpino italiano) lo classifica con T (itinerario escursionistico-TURISTICO). 
Dopo alcuni minuti di passeggiata tra i boschi variopinti si apre tra i rovi un panorama mozzafiato sulla Valgrande. 
"Ghiacciaia" originale, testimonianza tipica della cultura montana
Poco distante intravediamo un cartello che segnala un sentiero, che decidiamo di imboccare. E’ forse l’unica parte impervia e, in alcuni tratti, è provvista di corda fissa. Si arriva al Pertuso, un ponte di roccia che scavalca la testata della Valgrande. Da rimanere senza fiato. Al Pertuso si trova una delle rare sorgenti carsiche del Grappa, conosciuta come "grotta rosa".
Dopo l'antro del Pertuso torniamo alla strada delle Penise e proseguiamo fino a Casa Gennari, dove si apre un altro scorcio panoramico affacciato sulla pianura. Da qui riconosciamo chiaramente Bassano del Grappa con l’iconico Ponte Vecchio o Ponte degli Alpini.
Davanti ad un panorama del genere potremmo rimanere ore, ma il sole purtroppo comincia a salutarci pertanto ci conviene continuare. Qualche altro tornante e arriviamo al rifugio Alpe Madre, luogo molto conosciuto dai "camminatori" del Grappa, dove è possibile assaggiare le specialità della zona. 
Usciti dal sentiero dell’Alpe Madre ritroviamo la strada asfaltata, che ci porta all'albergo San Giovanni (all'interno si può ammirare un caratteristico museo della Grande Guerra, con reperti accumulati negli anni dal proprietario) e, scendendo per 4km torniamo alla macchina e, dopo un'oretta scarsa di tragitto, scendiamo in pianura.


Non è semplice riassumere un itinerario così ricco in così poco spazio, la nostra intenzione è più che altro quella di trasmettervi almeno un pizzico di curiosità, sia mai che magari un giorno passate da queste zone e vi vien voglia di ripercorrere questi sentieri. 
Il Massiccio del Grappa ai più è un luogo ricordato quasi unicamente per il suo triste vissuto e di conseguenza poco menzionato per tutto ciò che invece rappresenta oggi.
Gli itinerari che si nascondono nel suo territorio sono infiniti e capaci di accontentare ogni qual tipo di richiesta. La cosa più bella di queste montagne è che, stranamente, sono poco "toccate" dall'intervento umano, a differenza ad esempio del vicino Altopiano di Asiago. 
E’ un luogo "a misura d'uomo" in cui ritrovare sé stessi; ideale per una sosta rilassante alla scoperta di nuovi orizzonti e paesaggi mozzafiato da immortalare con la macchina fotografica. E' un massiccio selvaggio, credeteci; ci regala la possibilità di fermarci e pensare alla bellezza delle piccole cose che la natura ci regala. 
E’ ben lontano dall’essere considerato una meta montana del “turismo di massa” e, forse, proprio per questo motivo non è conosciuto da tutti ma, nel contempo, apprezzato da molti.

Se avete curiosità o domande a riguardo non esitate a farvi avanti! 

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4 commenti:

  1. Bravi (e)! Interessante percorso naturalistico, che prima o poi percorrerò :)

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    1. Grazie Roberta!!!:D È veramente un luogo da visitare!:*

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  2. Adoro i memoriali di guerra, questo poi in cima all'altopiano ha un valore aggiunto! *_* Spero di visitarlo un giorno! Grazie per averne parlato.
    Ps: il grappino ogni tanto me lo faccio anch'io dopo pranzo! ;)

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    1. Ahahhaha facci sapere quando verrai a visitarlo, ti faremo compagnia nel dopo pranzo!xD Comunque è veramente un racconto di storia a cielo aperto*.* Merita d'esser visitato!;D

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